Recentemente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito le lampade abbronzanti tra i fattori cancerogeni (insieme alla diossina e all’amianto).

“I raggi UV emessi dalle lampade abbronzanti aumenterebbero sensibilmente il rischio di melanoma cutaneo, specialmente quando l’esposizione a questi raggi ha inizio durante la giovane età.

La nuova conclusione arriva in seguito alla pubblicazione dei risultati di un’ampia revisione sistematica di 20 studi epidemiologici apparsi sulla rivista The Lancet Oncology, che hanno messo in mostra come il ricorso alle lampade abbronzanti al di sotto dei 30 anni incrementi il rischio di melanoma cutaneo del 75%, favorendo anche l’aumento dei casi di melanoma oculare, una forma rara di tumore dell’occhio che ha talvolta una prognosi grave.

Si alza dunque il livello di allerta nei confronti dei lettini e delle docce solari, precedentemente classificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come “probabilmente cancerogeni” e che adesso hanno fatto il loro ingresso tra i “cancerogeni di gruppo 1”, ovvero pericolosi per i tumori allo stesso modo dell’amianto, del fumo di sigaretta e degli alcolici.

L’auspicio degli esperti è quello di raggiungere una regolamentazione efficace che limiti  la proporzione massima di raggi UVB (i più pericolosi) a 1,5% (vale a dire, pari ad un’intensità analoga a quella degli ultravioletti già cancerogeni emessi dal sole). Nonché limitare l’utilizzo dei lettini solari e delle cabine abbronzanti ai soli individui maggiori di 18 anni, così come avviene in California, o nella più vicina Scozia”.

Fonte: El Ghissassi F et al. A review of human carcinogens – Part D: radiation.
The Lancet Oncology 2009; 10(8):751-2.

Se proprio vogliamo farci una lampada utilizzare sempre la protezione solare e gli occhialini; mai eccedere nell’uso: non più di 4-6 lampade all’anno.